Ginetta, la Nonna di Lombardia

Festa grande alla Rsa San Giacomo per i 109 anni di una delle donne più longeve d’Italia.

Vedano Olona – Appena tre anni fa quando qualcuno provava ad azzardare il traguardo dei 110, lei timidamente sorrideva ammettendo che, sì, forse la meta era un po’ troppo ambiziosa. Ma adesso ci crede un po’ di più e tutto sommato tagliare quel fatidico nastro davvero non le dispiacerebbe, anzi. Già, perché ieri nel primo pomeriggio alla casa di riposo San Giacomo dove risiede dal 2009, Ginetta Ciceri ha soffiato sulla bellezza di 109 candeline consolidando così la sua posizione nell’Olimpo delle donne più longeve d’Italia e conquistando probabilmente il primato almeno per quanto riguarda il Varesotto.

A festeggiarla, con una torta gigante, oltre ai parenti e agli altri ospiti della RSA vedanese, c’erano il Sindaco Cristiano Citterio, l’assessore ai Servizi Sociali Marzia Baroffio, don Simone (coadiutore della parrocchia tradatese da cui Ginetta arriva) e i responsabili della Struttura che l’hanno omaggiata di una medaglia d’oro con impresse le parole “Nonna di Lombardia”. La festa è poi proseguita con i canti popolari del gruppo dei Scusaritt di Birago.

“Siamo orgogliosi – ha detto, visibilmente emozionato, Citterio – di ospitare a Vedano una signora così longeva e soprattutto una struttura così aperta ed efficiente che mette il benessere dell’ospite prima di tutto”.

Ginetta è nata a Tradate nel 1909 e già a 15 anni era filatrice alla Castellanza Borri: dopo la fine della seconda guerra mondiale e fino ai primi anni Sessanta è stata perpetua di monsignor Antonio Benetti alla prepositurale di Saronno. Terminato questo incarico non si è persa d’animo e ha ripreso con continuità il suo mestiere di sarta in casa che non aveva mai abbandonato. Malgrado avesse tanti pretendenti, non si è mai sposata: colpa forse di un “filarino” che le aveva preferito un’altra. A chi glielo faceva notare lei rispondeva sempre con un sorriso e un’alzata di spalle, coltivando le sue due grandi passioni: le lunghe passeggiate nei boschi della zona e il ballo che ha continuato a praticare fino a oltre cent’anni.

Facile la sua ricetta per arrivare al secolo di vita e poi sbaragliarlo: allegria e andare d’accordo con tutti. Ma anche semplicità e fede, una fede non bigotta però concreta. I parenti dicono di non averla mai vista arrabbiata per qualcosa, sorriso sulle labbra e via, non rinunciando alla battuta sempre pronta.

Un solo cruccio per la Ginetta: la grande nostalgia per la sua Tradate, specialmente quando cala la sera e i sentimenti prendono il sopravvento lasciando spazio alla nostalgia per quei tempi ormai andati e per quella cittadina impressa fortemente nel suo cuore.

Luciano Mazziotta – Prealpina

Domenica 14 ottobre 2018

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